16 settembre 2013
Sarebbe difficile oggi spiegare ai
miei figli quanta importanza abbia
avuto una corda da salto nell’educazione motoria di una
bambina degli anni
settanta o un economico pallone da calcio in plastica in quella di un
coevo bambino.
In tempi in cui un pallone da
calcio in cuoio costava un’enormità
(quando all’età di 10 anni me ne regalarono uno
non lo usai per paura di
rovinarlo) le 1000 lire spese per un Super
Tele, le 2000 per il Super Santos
e le 3500 per il più esclusivo Tango
rappresentavano la garanzia di spensierati pomeriggi con gli amici,
oltre che
un improbabile investimento su un futuro da calciatore.
Prodotti dalla Mondo,
di
seguito sono analizzati in ordine di peso.
Il Super
Tele era il più economico, e quindi
anche il più leggero.
Giocarci voleva dire inserire gli agenti atmosferici quali elementi
determinanti dell’esito dell’incontro.
Fattori come tecnica e precisione
diventavano ininfluenti, mentre
scegliere il campo con il vento a favore significava giocare
costantemente
all’attacco.
È evidente che sia
questo il pallone utilizzato da Holly e Benji;
Il Super
Santos, nato nel 1962, pesava 280 grammi.
Essendo intermedio tra gli altri
due, veniva considerato positivamente
o negativamente a seconda dell’elemento di comparazione:
c’era chi
pessimisticamente lo definiva un “Super Tele meno
scadente” mentre gli
ottimisti lo consideravano un “Tango meno pesante”.
Anche questo, con il vento, era
difficilmente gestibile ma quantomeno
il fattore umano non veniva azzerato;
Il Tango,
pesante 420 grammi ed entrato in produzione nel 1978 per
i campionati mondiali di calcio in Argentina, era il massimo che si
potesse
desiderare, sia in versione gomma che in quella di cuoio.
Rimarrà in produzione
fino al 1986 (dopo il 1982 nella versione Espana,
pressoché identica), per poi
essere sostituito dall’Azteca.
Possibili alternative ai precedenti
erano i palloni Elite e San Siro.