Il Mupi Cinevisor e i suoi fratelli

16 settembre 2013

Gli anni settanta vedono lo sviluppo tecnologico nell’ambito audiovisivo, con le prime cineprese amatoriali e supporti per la proiezione dei relativi filmati. È naturale che anche  il settore dei giocattoli ne abbia risentito.

Occorre, a riguardo, distinguere tra cinevisori e proiettori.

Relativamente ai primi, piccoli televisori cui applicare sul retro la bobina super 8 di un cartone animato (bobine ad anello, cioè a riproduzione continua) era possibile acquistare:

Riguardo i proiettori a bobine la scelta era più vasta:

C’è da dire che anche con i cinevisori era possibile vedere i normali filmini super 8. Le pellicole più richieste erano quelle dei personaggi Warner Bros. (Titti e Silvestro in particolare) e di Stanlio ed Ollio, mentre le cartucce (o caricatori) più gettonate, visibili solo con i visori o cinevisori, erano quelle di Heidi ed Atlas Ufo Robot.

Vi erano, poi, delle versioni ibride, che svolgevano le funzioni, sia di visore che di proiettore, come  il Mupi cinevisor & projector (disponibile anche in versione sonora).

Nel 1978 avevo un Mupi Cinevisor color blu (trent'anni dopo sono riuscito a scovarne uno mai usato, fondo di magazzino, ma color verde). Aveva
un comando collegato a filo chiamato telecontrol, antesignano del telecomando, che consentiva di fermare la visione su un fotogramma e di mandare avanti o indietro la riproduzione.
Avevamo già il videoregistratore e non ce ne siamo accorti!






Mupi V35, Cinevisor & Projector, Cinevisor (mia collezione)



Particolari interni del Mupi Cinevisor del 1977 (mia collezione)


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